PRAVZAPRAV

Secondo la ministra Gelmini il grembiule a scuola sarebbe un “mezzo per favorire pari opportunità oltre che un fatto di ordine, di pulizia e di uguaglianza sociale”. Con i nostri alunni della scuola bilingue abbiamo in qualche modo aderito all’invito di mettere il grembiule… ma un grembiule un po’ speciale!
Abbiamo cercato altre strade per parlare di convivenza civile e del rispetto in tutte le sue forme. Che non è quello di “vestire una forma” ma di partecipare alla costruzione e alla gestione di una forma di scuola in cui ci sia un concreto e quotidiano esercizio di convivenza e partecipazione.

Il nostro grembiule è il risultato collettivo di un lavoro fatto nelle singole classi, dai piccoli della scuola dell’infanzia ai grandi della scuola media, per imparare con giochi e discussioni, che le regole sono strumenti scelti e condivisi da tutti e indispensabili al vivere insieme. Solo l’educazione alla democrazia come luogo di decisioni comuni tra persone autonome e l’educazione al senso del bene collettivo può renderci non uguali, ma vicini e solidali.
C’è stata poi una grande festa nel cortile con musica, danze e… macchine da cucire! Ogni gruppo ha portato il suo pezzettone: chi una manica, chi una tasca, chi il colletto… Su ognuno erano riportate le regole e i commenti sui quali si era lavorato. La direttrice e una collaboratrice scolastica hanno assemblato in tempo reale il maxigrembiule che anche all’uÄ?itelj Matjaž  andava enorme e ora è appeso in atrio.
Il nostro grembiule simbolizza così il passaggio alla regola condivisa e rappresenta la nostra convinzione e il nostro impegno a fare in modo che questi piccoli cittadini siano sempre più responsabili nelle scelte personali e collettive, che  comprendano un mondo che li comprende riconoscendo l’importanza di punti di vista differenti.
Solo un “grembiulone” e non certo un “grembiulino” poteva contenere tanto fare.

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